Sauna a Helsinki: la sauna pubblica Arla

Ho avuto la fortuna di fare la sauna a Helsinki più volte, a casa di amici. In tutte le abitazioni di recente costruzione, infatti, in Finlandia c’è la sauna, così, di default. Loro in bagno hanno la sauna, noi il bidet – in realtà loro al posto del bidet hanno un doccino, ma non vorrei addentrarmi nei dettagli tecnici, per ora. Diciamo che con le temperature nordiche una sauna è un po’ come un caldo abbraccio a fine giornata.
Le saune però non esistono solo nelle abitazioni private, anzi: quelle pubbliche nella capitale nascono negli anni ’20 e ospitano non solo chi non ne ha una in casa, ma anche passanti, turisti e gruppi di amici. Io sono stata in una delle più antiche, la Sauna Arla, inaugurata nel ’29 e aperta dal mercoledì alla domenica, dalle 14 alle 20.

Mi ha accolta con un «Ciao!» Kimmo, il gestore, un bell’uomo rasato con gli occhi glaciali e la giacca nera.
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Un sorridente punk; è lui che si occupa di tutto qui. In un minuscolo sgabuzzino vende il biglietto d’ingresso (10€ per tutto il giorno, rigorosamente da pagare in contanti) e fornisce gratuitamente teli, asciugamani, acqua, vino, birra, caffè e stuzzichini a chi entra nella sua sauna.20130405-231737.jpg
È lui che spiega a chi viene per la prima volta come si getta l’acqua sulle pietre ardenti. Perché questa non è una di quelle saune elegantemente banali che si trovano nei centri benessere in Italia. Questa è un assaggio delle vere tradizioni finlandesi.

Ed è proprio questo che mi è piaciuto: non ci sono inutili orpelli. C’è il benessere, il silenzio e il rispetto. C’è, in primis, il rispetto per il proprio corpo: qui, come in tutte le saune finlandesi, si entra nudi. Il costume tenetelo per l’Italia. La sauna per le donne è divisa da quella per gli uomini e non c’è spazio per inutili pudori: si viene qui per sudare e basta. Le pareti dei corridoi e degli spogliatoi sono decorati da foto e ritagli vintage; l’arredamento è spartano ma ci sono chicche da collezionisti, come le bilance antiche e i vecchi asciugacapelli funzionanti.
Mi sono spogliata nel colorato spogliatoio delle donne e ho lasciato tutto negli armadietti per i quali Kimmo mi ha dato la chiave, poi ho attraversato la zona relax, dove si trovano panchine, docce, shampoo e bagnoschiuma per tutte, infine sono entrata nella sauna.
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Mi sembrava di essere stata catapultata in un’altra epoca. Helsinki è una città splendida e modernissima; questo ambiente invece mi faceva percepire il passato.
Immaginate gradinate di pietra su cui sono state montate assi di legno a farne delle panchine; un’imponente forno alto fino al soffitto, la cui bocca con le pietre ardenti è a circa ad altezza uomo. Io, lì, mi sono immaginata donne di altri tempi e altre forme, che si raccontavano confidenze (in finlandese!) o che sudavano via tossine in silenzio.

Sul pavimento c’è una bacinella d’acqua aromatizzata e una sorta di mestolo dal manico lungo mezzo metro, che permette di gettare acqua dalla bacinella sulle pietre ardenti, per creare calore.
Nel gradino più alto arriva, dopo la gettata, una nuvola di calore profumato, che scalda anche le ossa e ti fa sentire immediatamente purificata. E dopo dieci minuti così, si esce; la prima volta mi sono fatta una doccia fredda, ma dopo, dopo altri dieci minuti a 70º, sono uscita, avvolta in un telo, e sono andata fuori, nelle panchine davanti all’ingresso di Arla dove gli altri avventori vengono a rinfrescarsi con bevande, stuzzichini e aria fredda rigenerante.

Ho passato così un’ora, tra calore e relax dentro alla sauna, e chiacchiere e sorsate di caffè fuori. E per una domenica pomeriggio mi sono sentita una classica finlandese in una sauna a Helsinki. Si stava benissimo.

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