Cosa fare in Val di Zoldo: vacanza verde e sostenibile

Torno a parlare della Val di Zoldo, dopo aver già scritto del segreto di questa valle così poco conosciuta, per raccontarvi alcune delle cose che si possono fare durante una vacanza tra le Dolomiti bellunesi. Ho passato in Val di Zoldo un fine settimana: vi anticipo che è poco e che proprio non basta per approfittare di tutte le opportunità che la valle dà ai turisti. Un piccolo consiglio che posso darvi subito è quello di visitare questa zona in autunno, quando verrete accolti dal giallo dei faggi, dal rosso dei larici e dai giochi della luce che cambia con la rarefazione dell’aria – e magari dal bramito dei cervi!

Ecco un piccolo assaggio di quello che si può fare per godersi un weekend sostenibile tra queste montagne e per rappacificarsi con la natura.

Alla scoperta delle Dolomiti UNESCO

Essere in Val di Zoldo significa trovarsi nel mezzo di un patrimonio dell’umanità UNESCO: le Dolomiti sono state iscritte in questa lista come insieme unitario per le eccezionalità geologiche e per il paesaggio unico. È facile capire perché, dato che non capita tutti i giorni di camminare tra rocce segnate dai solchi degli oceani che una volta le ricoprivano, o scorgere distintamente fossili di origine marittima mentre si cammina in quota. La magia del trovarsi tra queste montagne è che questa stretta valle costringe l’occhio a dirigersi verso l’alto e a affrontare l’imponente monumentalità di queste cime così verticali. Io mi sono sentita molto piccola!

Quello su cui non avevo mai riflettuto poi è che l’iscrizione alla lista UNESCO è un bene perché impegna le amministrazioni a mantenere intatto questo patrimonio nel tempo, rispettando e preservando l’ambiente, per non perdere il riconoscimento ottenuto.

dolomiti Val di Zoldo www.fraintesa.it

Da un lato della valle si snoda il sistema del Pelmo (3.168 m), cima dalla forma concava che richiama la forma di un trono. Con una camminata fino ai piedi del Pelmetto si può arrivare nel punto dove sono state rinvenute le prime testimonianze della presenza dei dinosauri bipedi nella zona dolomitica. Dall’altra parte della valle il gruppo del Civetta (3.220 m) rappresenta con fierezza le Dolomiti bellunesi con la sua parete spezzettata in torri e guglie: l’ascensione a questo monte è uno dei “3000più conosciuti dagli alpinisti e sicuramente uno di quelli che io, con la mia fifa, non conoscerò mai. Tutti quelli che sono molto più coraggiosi di me potranno scoprire le Dolomiti anche affrontando le numerose vie ferrate che salgono sulle cime. Io vi aspetto giù…

Trekking

Ho fatto trekking e affrontato un dislivello di circa 600 metri proprio in Val di Zoldo e lo racconterò con fierezza per il resto della mia vita. La verticalità di queste montagne mi ha sfidato e io ho vinto! Ho vinto perché arrivare alla meta prefissata è stata una grande soddisfazione e perché posso dire che ne è valsa la pena. Tra risate, scivoloni (bastoncini dimenticati in hotel…) e silenzi interrotti dal rumore delle cascate, sono arrivata in un angolo di paradiso. Il sentiero che ho fatto è quello che porta a Casèra di Bosconero, rifugio alpino ai piedi della Rocchetta alta (1457 m), ottimo esempio di sostenibilità per un impianto sperimentale che produce bioenergia mediante fitodepurazione. Dopo quella che per me – un po’ fuori allenamento e con orari da rispettare – è stata una bella faticata, mi sono trovata davanti a un risotto alle ortiche, uno strudel, una Stube calda, due cani pastori australiani (che sono i miei cani preferiti quindi sono impazzita), un gatto Maine Coon e il sorriso di Monica, che gestisce il rifugio e sembra una placida regina dei boschi.

Rifugio Bosconero Val di Zoldo www.fraintesa.it

Oltre al sentiero che ho fatto io ci sono molti altri itinerari da percorrere, di diversa difficoltà e lunghezza, da soli o con le gite organizzate dal CAI Val di zoldo e dal Consorzio Val di Zoldo. Alcuni portano a vecchie miniere, altri sul Pelmetto per vedere le orme di dinosauri risalenti a 250 milioni di anni fa, altri ancora conducono alle testimonianze della Grande Guerra: fatevi dare la carta dei sentieri di Zoldo per scegliere quello che più si adatta al vostro passo.

bosconero Val di Zoldo  - www.fraintesa.it

Non lontano da Forno di zoldo inizia anche il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, che comprende 1500 specie di flora – tra cui la rara la Campanula morettiana simbolo del parco, e esemplari di fauna locale come cervi, caprioli, camosci, aquile reali, gufi reali, allocchi e civette, fagiani di monte, pernici. Di recente sono stati avvistati anche orsi e linci, che hanno molta più paura di voi di quanta voi ne abbiate di loro.

C’è anche la possibilità di fare horse trekking, visitando la Valle e le montagne a cavallo, scegliendo un pranzo al sacco o in un rifugio convenzionato.

D’inverno è da provare la ciaspolata con guida alpina, che si può fare anche al chiaro di luna.

Passeggiate facili

Una passeggiata pianeggiante, rilassante e spettacolare è quella che da Costa porta al Mas de Sabe, il più vecchio esempio di questa tipica costruzione rurale zoldana (risale al XVI secolo).

Mas de Sabe Val di zoldo www.fraintesa.it

Io ci sono arrivata in circa 20 minuti. Da lì con un sentiero ad anello si ammirano dall’alto la valle e le pendici antistanti, poi si torna nel paesino di Costa.

Coi e Col di coi sono altre frazioni affacciate sulle valle, colorate di fiori su ogni balcone, da visitare con tranquillità gustandosi il silenzio che le caratterizza. Da non perdere la vista dall’hotel La Caminatha: entrateci anche solo per un caffè sulla terrazza panoramica su tutta la valle…e già che ci siete assaggiate anche le ottime torte che offre!

Hotel Caminatha Val di Zoldo www.fraintesa.it

Il bramito dei cervi

La prossima volta che tornerò in Val di Zoldo, ho deciso, sarà di nuovo in autunno, ma questa volta per sentire il bramito dei cervi. Questo spettacolo della natura può essere osservato e udito molto facilmente, con una camminata che conduce a vedere i cervi in amore che emettono questo suono cupo e vibrante. Voglio appostarmi all’imbrunire fingendomi una collaudata fotografa naturalistica, scattare foto e ammirare a lungo questa scena – so che in Val di Zoldo i cervi abbondano quindi a fine settembre 2015 potrei partecipare anche io alle camminate organizzate per ascoltare i bramiti notturni. Chi viene con me?

Musei locali

Non ho avuto l’occasione di visitare i musei locali, ma quando tornerò so per certo che vorrò entrare nel Museo del Vajont, a Longarone, poco distante dalla Val di Zoldo.

Rimanendo nella Valle, c’è il Museo del ferro e del chiodo di Forno di Zoldo, che narra la storia dei fabbri zoldani e il passato recente della zona.

Non lontano da Forno di Zoldo, il Monte Rite ospita il Museo nelle nuvole / Messner Mountain Museum, che racconta la storia dell’esplorazione e dell’alpinismo dolomitico, oltre a regalare un panorama unico.

Rispetto dell’ambiente

Una cosa che mi ha colpita in positivo della Val di Zoldo è l’attenzione per il riciclo e la separazione dei rifiuti: è facile trovare cestini per la raccolta differenziata anche in hotel, cosa che in Italia non è così frequente come vorrei. Chi vuole approfondire l’argomento può fare un salto nel vicino comune di Ponte nelle Alpi, noto come “comune riciclone” per il più alto tasso di raccolta differenziata in Italia.

Dove mangiare i prodotti tipici

Una vacanza sostenibile è anche quella dove si gustano i prodotti tipici del territorio. Per assaporare la storia della valle dovete provare i casonzièi di zucca, gli gnocchi di patate e zucca, la polenta, i formaggi di malga e ovviamente il famoso gelato della Val di Zoldo. Perché no, concludete poi con un una buona grappa locale di pino mugo, mirtilli, o ginepro.

Per i formaggi di malga non posso che consigliarvi la Malga Calleda, a 1600 m (tenutaalceresone@gmail.com oppure 346 6933177), in località La Valle Agordina (Passo Duran), aperta da giugno a settembre. Per gli gnocchi di zucca, sappiate che ho trovato indimenticabili quelli del ristorante Tana de l’ors, a Forno di zoldo, che prepara anche piatti con fiori commestibili locali.

Ristorante La tana de l'Ors Val di Zoldo www.fraintesa.it

Un’alternativa? Il ristorantino-locanda Ai Lali a Forno di Zoldo, dove Bianca cucina piatti tipici in un’atmosfera da osteria di una volta.

Dove dormire: strutture con il marchio di qualità

In Val di Zoldo vi consiglio di dormire in una delle strutture che hanno ottenuto il marchio di qualità turistica Val di zoldo Dolomiti Patrimonio dell’Umanità: questo riconoscimento del Consorzio Val di Zoldo Turismo identifica gli alloggi che hanno dimostrato di ridurre gli impatti ambientali, utilizzare prodotti ecologici, migliorare la qualità del proprio servizio e valorizzare i principi Dolomiti UNESCO.

 

Qui le foto del mio weekend in Val di Zoldo:

2 commenti su “Cosa fare in Val di Zoldo: vacanza verde e sostenibile”

  1. Le Dolomiti sono qualcosa che non ti aspetti. Viaggiamo molto e non ci rendiamo conto di avere un patrimonio incredibile a portata di mano. Noi abitiamo a circa 2 ore di macchina da Belluno e la montagna l’amiamo proprio. Ci piace d’estate ed anche d’inverno perchè le attività da fare in montagna sono davvero molteplici e noi ci andiamo più che possiamo.
    Un saluto.

    • ciao Dueingiro! È vero, le Dolomiti sono magiche e un paesaggio di montagna dà una sensazione di relax come poche altre cose…

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